Vedere qualcosa che ancora non esiste.

Siamo da sempre abituati a osservare immagini di arredamenti e complessi architettonici attraverso reportage realizzati da professionisti della fotografia. Ma non è difficile comprendere che questo spesso non è possibile, perchè le opere che vorremmo pubblicizzare probabilmente non sono ancora state completate oppure non si ha intenzione di farle.

Per questo motivo, già da qualche anno, si ricorre ai processi di rendering che non sono altro che minuziosi calcoli informatici capaci di realizzare immagini attraverso un attento studio di modellazione 3D, illuminazione della scena, texturizzazione e calcolo.

Ad oggi abbiamo visto applicare la tecnica del rendering fotografico nei set digitali dedicati al design e all’architettura; in questi è solito esporre opere di arredamento in contesti ben definiti in cui il cliente fornisce il modello 3D e io, insieme al mio staff di grafici, creiamo l’inesistente.
Da parte nostra la modellazione spesso riguarda il contesto in cui introdurre un’opera, ma se il cliente non possiede il modello 3D ci pensiamo noi a modellarlo.

Showroom Virtuali a 360°

Tra i miei servizi è presente la Virtual Reality e i Virtual Tour che come spiegato nella pagina dedicata, sono experience interattivi fruibili in prima persona dove è possibile navigare e scoprire informazioni su prodotti e servizi. Molti di questi Virtual Tour sono realizzati mediante scatti fotografici a 360° di ambienti e contesti reali; ma non sempre questo è possibile.

Quando non possiamo ricorrere alla fotografia tradizionale per raccontare uno showroom e digitalizzare tutte le informazioni necessarie, si ricorre al processo di rendering di scene virtuali realizzate a 360° e renderizzate sia in 2D che in 3D.
La differenza tra 2D (monoscopico) e 3D (stereoscopico) è la profondità, infatti la visualizzazione 3D è riservata per il solo utilizzo con occhiali VR dove verrà presentata un’immagine diversa per ogni occhio, il nostro cervello farà il mash-up e noi saremo in grado di vedere un’immagine 3D, esattamente come succede nella realtà. La visualizzazione 2D invece è riservata alla fruizione tramite smartphone, tablet e PC, dove l’interazione avviene esclusivamente con il drag and drop, quindi trascinare e rilasciare gli hotspot presenti.

Da oggi quindi è possibile realizzare uno showroom interamente virtuale, realizzato mediante modellazione 3D e rendering, immersivo come il metaverso e fruibile su tutti i device spiegati qui sopra.

Quali sono le fasi creative di un render fotografico:

Io e il mio staff di grafici e modellatori qualificati ci prenderemo cura della realizzazione dei modelli 3D necessari e dell’ambiente che li ospiterà.

Dopo la modellazione è necessario illuminare bene la scena creata, simulare luce naturale e luce artificiale per avere un eccellente effetto fotorealistico.

Sempre per avere un buon fotorealismo, i modelli 3D vanno arricchiti di texture, cioè le tessiture che li renderanno reali. Il vetro, il legno, l’effetto stoffa, ogni elemento deve essere ottimizzato in relazione all’ambiente creato.

In questa fase vengono settati i parametri grazie ai quali gli algoritmi potranno lavorare e dare vita alla magia.

L’immagine appena creata sarà ulteriormente migliorata con tecniche di fotoritocco per garantire il miglior risultato realistico.

Guarda un esempio di Showroom interamente virtuale